Parliamo di autoconoscenza o conoscenza di sé.
Ognuno di noi crede e sostiene di conoscersi bene e a fondo.
Tuttavia capita a tutti di non trovare una risposta immediata ad alcune domande che presuppongono una conoscenza profonda di sé.
Di fronte a certi quesiti, si rimane spiazzati e si realizza di non averci mai riflettuto prima.
A volte ci si conosce durante o a seguito di esperienze molto molto forti, belle o brutte che siano.
Se non si vivessero certe situazioni, non si potrebbero scoprire quelle parti di se stessi che in alcuni contesti emergono prepotentemente.
Si scoprono parti di sé che non si sapeva neppure di avere!
Per una gioia improvvisa, la nascita di un figlio, la morte di un caro, la responsabilità di un lavoro importante ad esempio…
Ma quando non si vivono quelle particolari situazioni, come si fa a conoscersi veramente?
Direi che conoscere se stessi è una capacità, una virtù ma anche un lavoro.
E’ un lavoro quotidiano che non si esaurisce mai e che implica sicuramente impegno ma anche soddisfazione!
Parlo di lavoro quotidiano perché non è definitivo, come non lo siamo noi.
Tutti noi, infatti, cambiamo giorno dopo giorno.
Cresciamo e ci evolviamo e con noi anche i nostri desideri, le nostre conoscenze, i nostri pregi, le priorità ed i pensieri.
Per questo motivo la conoscenza che abbiamo di noi non è definitiva ma va “aggiornata” costantemente.
Si tratta di un’attività complessa solo se non si è abituati a svolgerla, in quanto inizialmente si dovranno fare i conti con tutte le situazioni che possono rappresentare un ostacolo al raggiungimento della vera conoscenza di sé.
Una volta riconosciuti gli ostacoli ed essersi abituati a guardarsi dentro e a portare luce anche laddove ci sono ombre, il processo diventerà semplice ed appagante.
Quali sono gli ostacoli che possono impedire il raggiungimento della vera conoscenza di se stessi?
Facendo un discorso generalizzato, possiamo riconoscere tali impedimenti nei: pensieri rigidi, propri e degli altri, nella assenza di relazioni sociali e nella paura.
Vediamo in che modo questi aspetti possono rappresentare uno scoglio verso l’autoconoscenza.
Partiamo dai pensieri rigidi.
Un pensiero personale, quando diventa una verità assoluta, una convinzione suprema che non lascia spazio ad eventuali modifiche e ad altri punti di vista, come è facile da intuire, possiede tutti i requisiti per trasformarsi in una trappola.
Il pensiero diviene convinzione, dunque ci si convince di essere in un determinato modo, di non poter fare alcune cose, di non essere abbastanza o di avere solo alcune possibilità e non ci si apre all’opportunità di conoscere veramente tutte le risorse personali, le virtù, le ambizioni, i desideri ed i talenti.
I pensieri degli altri, invece possono essere un ostacolo all’autoconoscenza quando vengono pronunciati dalla voce delle persone considerate importanti.
Se una persona cara ed autorevole, ad esempio, ci dice che siamo in un determinato modo, è molto facile che ce ne convinciamo e che facciamo nostro quello stesso pensiero, costruendo tutta la nostra vita su di esso.
Ora spostiamo l’attenzione sulle relazioni sociali.
La mancanza di relazioni sociali limita il processo di autoconoscenza, per il semplice fatto che non vi è possibilità di confronto e di conoscenza dei punti di vista altrui. Perciò è presente un solo tipo di pensiero, quello personale, che si autoalimenta.
La paura, poi, rappresenta un forte limite alla conoscenza di sé, perché rende estremamente difficile abbandonare le proprie convinzioni e certezze per svelare ciò che non è visibile e noto.
Facendo un lavoro su se stessi, infatti si potrebbe avere la necessità di cambiare e di lasciare la propria zona di comfort per accogliere nuove verità, cosa che non tutti sono disposti a fare, nella maggior parte dei casi, proprio per paura.
Perché è utile conoscere se stessi? Quali sono i vantaggi dell’autoconoscenza?
Semplicemente ma non banalmente, l’autoconoscenza è la base per una buona qualità di vita!
Conoscersi veramente e a fondo, permette di:
- affrontare momenti belli e momenti meno belli,
- riconoscere e gestire le proprie emozioni,
- adattarsi meglio ed in fretta ai cambiamenti,
- migliorarsi ogni giorno di più,
- scegliere veramente cosa è meglio per la propria persona,
- godere pienamente di ogni singola cosa in ogni singolo istante della propria vita.
Tutto questo posso racchiuderlo in poche parole: una vita felice ed in armonia!
Naturalmente non esiste un solo modo per giungere alla conoscenza di se stessi ma ce ne sono diversi.
Si può scegliere di provare i vari metodi, di affidarsi a quello o a quelli con cui ci si sente maggiormente a proprio agio o ancora in periodi diversi ci si può affidare a metodi diversi.
Vediamo più da vicino i vari metodi di autoconoscenza o conoscenza di sé.
- Il primo modo per conoscersi più a fondo è quello di porsi domande sui propri pensieri, sulle proprie azioni, sulle proprie emozioni e sulle proprie sensazioni.
Ad esempio:
Se provo rabbia o forte disagio o grande simpatia al vedere due persone sconociute che dialogano tra loro, posso comprendere di più su me stessa o su me stesso, interrogandomi su quale possa essere il motivo delle mie emozioni e delle mie sensazioni, così da conoscere meglio alcune parti di me.
Altro esempio:
Tutte le volte che una persona cara mi pone una domanda apparentemente banale sulla mia vita privata, nonostante ci sia abbastanza confidenza tra noi, io sento un profondo disagio o un profondo fastidio.
Perché? E’ forse il suo modo di indagare? E’ il suo linguaggio non verbale? E’ una mia interpretazione, magari errata? Oppure è un pregiudizio tutto mio che mi fa provare quella fastidiosa sensazione?
- Il secondo modo per conoscere se stessi è quello di scrivere la propria biografia.
In genere siamo convinti di conoscere tutto di noi, dicevo all’inizio dell’audio, ma questo non è sempre vero. A volte questa convinzione scompare quando ci si ritrova di fronte ad un foglio bianco e non si sa da dove cominciare oppure non ci si riesce a fermare mentre si scrivono, nero su bianco ricordi ed aneddoti di cui si era apparentemente persa ogni traccia nella memoria. In questi casi, spesso ci si ricorda anche di passioni e sogni che si era scelto di seppellire e dimenticare pensando, per un motivo o per un altro che non fosse più il caso di alimentarli.
- Un terzo buon metodo per conoscersi meglio è quello di prendere un foglio e scrivere qualcosa di sé, intendo qualsiasi cosa venga in mente in quel momento e, dedicare diversi giorni a questa pratica. Ad esempio 15-20 minuti al giorno per una settimana. Si può anche scegliere il tema e, per esempio, dedicare una settimana ai propri sogni, una settimana alle proprie paure, una settimana ai propri talenti ed un’altra settimana ai propri obiettivi.
- Il quarto modo utile per raggiungere le parti più profonde di sé è quello di chiedere alle persone care cosa pensano di noi e vedere se c’è corrispondenza tra ciò che noi percepiamo di noi stessi e ciò che gli altri vedono.
- Una quinta modalità è quella di interrogarsi ed analizzare a fine giornata, tutto ciò che è accaduto durante il giorno appena trascorso. Tutti i pensieri, le emozioni, le sensazioni, se si è agito bene, se si poteva fare di più, di meno, se si poteva fare qualcosa di diverso ecc…
- Come sesta pratica per migliorare la conoscenza di sé, voglio evidenziare l’importanza di ascoltare il proprio corpo e di dare un senso ai segnali che esso invia.
E’ molto importante riconoscere e dare un nome a questi segnali per poter raggiungere uno stato di benessere.
Sappiamo che a volte il mal di pancia ha una natura fisiologica, altre volte invece no, ad esempio.
Così come il mal di testa, il mal di schiena o i disturbi del sonno. Sono tutti sintomi fisici che potrebbero essere campanelli d’allarme di disturbi fisici si, ma anche di disagi cognitivi o emotivi.
Così come un’agitazione profonda, ad esempio potrebbe essere la conseguenza di un timore non elaborato ma anche di una brutta indigestione.
Non è finita qui
Legata a doppio filo con l’autoconoscenza è poi la consapevolezza.
Essere persone consapevoli consente di conoscersi meglio ed a fondo e, a sua volta conoscere se stessi aumenta i livelli di consapevolezza.
Essere consapevoli permette di ascoltare veramente se stessi, di vedere e riconoscere le proprie qualità e le proprie risorse.
Ma permette anche di riconoscere cosa viene dal proprio corpo o dalla propria mente e cosa invece è frutto di un condizionamento o di una suggestione.
Ed è grazie alla meditazione che possiamo giungere a quella parte profonda di noi ed avere piena consapevolezza di chi siamo e di ciò che desideriamo.
Tutto questo spinge verso una crescita, un’evoluzione ed una vita in armonia!
E’ chiaro che non è sempre semplice mettere in luce i vari aspetti di se stessi e le varie parti di sé.
Si potrebbero infatti svelare parti, vissuti ed esperienze sconosciute o poco piacevoli, ma ricorda che ne vale la pena.
Questo è l’unico modo per essere autentici in una vita autentica.
Una vita in cui viviamo e non sopravviviamo.
Sperimenta. Metti in atto i vari metodi di cui ho appena parlato e conosciti più a fondo.
Sei sicuramente molto più di quello che pensi!