Capita spesso che atteggiamenti e scelte degli altri, provocano fastidio dentro te?
A tal punto da mettere in secondo piano la tua vita, le tue priorità, la tua quotidianità, i tuoi desideri e le tue voglie?
Perché è chiaro che se dirigi l’attenzione su qualcuno che non sei tu, automaticamente la sposti da te.
Focalizzare la propria attenzione su un comportamento di una persona che ha vissuto una vita diversa dalla tua, è influenzata da esperienze diverse dalle tue, ha una fede diversa ed un modo di pensare differente, lascia il tempo che trova.
Questo atteggiamento non porta a nulla e fa perdere tempo ed energie che potresti impiegare in qualcosa di più importante per te.
Anche sdraiarsi a prendere il sole sarebbe più proficuo, sia per l’apporto di vitamina D che ne deriva, che per la possibilità di rilassamento che questa azione porta!
Tutti dovremmo lavorare su noi stessi per eliminare il più possibile il giudizio dalla nostra vita; ma guardare “l’erba del vicino”, fa parte della natura umana.
E’ possibile, tuttavia, dirigere nella maniera corretta questo sguardo e, anziché farsi pervadere dall’invidia come conseguenza diretta, approfittarne per migliorare il proprio mondo.
Per esempio si può guardare l’altro per prendere spunti, idee, trarre suggerimenti e capire meglio cosa introdurre e cosa eliminare dalle proprie abitudini.
Dunque, se la vita degli altri viene osservata per apportare saggezza nella propria, per evitare di commettere errori o per dare consigli ad una persona che sta a cuore, è chiaro che il discorso cambia.
In questo caso, però, l’osservazione è priva di giudizio e guidata da sentimenti nobili.
Perché le scelte degli altri provocano fastidio?
Da che abbiamo ricordi, abbiamo sempre sentito qualcuno parlare di qualcun altro: delle scelte fatte, del modo di vestire e di come si comporta in determinate situazioni. Noi stessi lo abbiamo spesso fatto.
Ma noi non siamo gli altri.
Quando ci si sente infastiditi da atteggiamenti o pensieri di un’altra persona, è bene fermarsi, fare un bel respiro e chiedersi il motivo.
Bisogna essere sinceri nel dare la risposta, così da poter trarre beneficio da questo sentimento negativo che è in noi e poterlo trasformare in qualcosa di positivo.
E’ necessario, inoltre, stare attenti agli inganni della mente.
Spesso, infatti dietro il disappunto per una scelta altrui mascherata dall’amore o dalla preoccupazione, si nasconde un grande senso di insoddisfazione e di egoismo, un senso di frustrazione per quello stile di vita che piacerebbe fosse il proprio.
Se la scelta di una persona vicina o lontana ci fa venire il mal di pancia, il problema non è suo ma è in noi.
Bada bene: il problema non siamo noi, ma c’è qualcosa da comprendere in noi… che sia un’insoddisfazione, un’invidia, un voler distogliere l’attenzione dalla nostra vita.
Il problema è la nostra reazione ad una scelta di un’altra persona che sceglie liberamente cosa è migliore, o quale sia il male minore per sé.
Cosa fare allora?
Capita davvero a tutti, ma questa non è una giustificazione; tutti noi possiamo spostare l’attenzione e dirigere un pensiero negativo verso un punto di vista obiettivo, così da evitare di provare quel fastidio che fa da sottofondo alla quotidianità.
Non è poi così difficile se ci si fa guidare dalla parola “rispetto”.
Rispetto principalmente nei confronti di se stessi, per cui si sceglie di occupare tempo ed energie per qualcosa di proficuo e non per fare qualcosa di improduttivo e del tutto inutile se non dannoso per la propria salute.
Rispetto anche nei confronti degli altri, perché ognuno è libero di decidere cosa fare della propria vita, esattamente come noi.
Non ci piacerebbe se ogni scelta, per noi legittima, venga criticata aspramente da chi non veste i nostri panni.
Per ogni persona, i propri pensieri, i gusti, le parole, gli atteggiamenti ed i desideri, sono i migliori possibili.
Questo vale tanto per se stessi, quanto per gli altri.
Spostando l’attenzione verso se stessi, la propria vita ne potrà trarre solo grandi benefici.
Va da sé che mi riferisco a persone capaci di intendere e di volere e a persone che, nelle loro scelte, non provocano danni agli altri.